Il piano Export digitale e la situazione dei mercati
Il ruolo strategico del digitale nei piani di internazionalizzazione delle imprese e’ sempre più’ importante e l’e-commerce è uno dei sei pilastri del Piano Export lanciato dal Governo lo scorso anno.
L’ulteriore sviluppo di questo canale avverrà attraverso intese con le piattaforme internazionali, l’accesso delle Pmi a un numero sempre maggiore di marketplace digitali grazie all’assistenza fornita dallo Stato, fiere ed eventi digitali.
Se è vero che l’export sarà la chiave per il rilancio del paese e delle PMI, quello digitale è dunque destinato a guadagnare sempre più terreno negli anni a venire.
Ma quanto vale il mercato dell’export digitale?
L’ultimo fermo immagine realizzato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, risale al 2019 quando le esportazioni attraverso il canale digitale di prodotti destinati a consumatori finali (B2C) o intermediato (B2B2C) ha raggiunto un valore di 11,8 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto al 2018.
Il peso dell’export digitale B2C su quello tradizionale è pari a poco più del 7%, se si considerano i prodotti di consumo (in linea con il livello di penetrazione dell’e-commerce B2C nazionale).
È invece di appena il 2,5% se si allarga il focus a tutte le tipologie di beni.
I prodotti più venduti online all’estero sono orincipalmente quelli della moda (abbigliamento, calzature e accessori), che coprono il 66% dell’export digitale totale e totalizza circa 7,8 miliardi.
Segue il food con l’11% delle esportazioni digitali e poi l’arredamento.
L’export online B2B vale invece 134 miliardi, in aumento dell’1,5% rispetto al 2018 ed è pari al 28% delle esportazioni complessive.